202207.04
0

Il Welfare in azienda: modalità per la sua introduzione e benefici per l’impresa

Nel moderno mercato del lavoro, il benessere dei dipendenti dell’impresa sta acquistando sempre maggiore importanza, giacché attraverso di esso si favorisce ed alimenta la produttività aziendale.
Negli ultimi anni, i dati pubblicati dal Ministero del Lavoro, riportati dal Sole24ore, testimoniano come sia cresciuto, in effetti, da parte delle imprese grandi, medie e piccole, l’interesse nei confronti della qualità del lavoro e della vita dei lavoratori: un approccio che, nel concreto, si è tradotto in una maggiore flessibilità e capacità di adattamento della struttura aziendale.
Se in molti Stati europei quella che segue è già una realtà consolidata da anni, nel nostro Paese la sensibilità verso una politica di welfare aziendale, che, appunto, sostenga il lavoratore e la sua famiglia, è cresciuta e si è affermata soprattutto di recente.

Il welfare aziendale, nella dinamica lavorativa, si traduce in un ventaglio di beni e servizi messi a disposizione dei dipendenti per consentire loro di conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative, in un contesto premiale nell’ambito del quale vengono gratificati la qualità del lavoro prestato e i risultati raggiunti da parte del lavoratore e migliorato, così, il suo trattamento economico indiretto. Si pensi ai “buoni carburante” totalmente esenti da Irpef fino ad un importo di euro 200 annui oppure ai “buoni baby-sitter” e, poi, agli abbonamenti per palestre, ai buoni pasto, ai rimborsi spese sanitarie, oltre a molti altri incentivi.

Numerosi sono i vantaggi anche per le imprese, non solo in quanto il benessere dei lavoratori migliora il loro rendimento, non solo in quanto di ciò si giova naturalmente anche il profilo reputazionale dell’impresa, ma soprattutto per il fatto che l’adozione
di misure di welfare aziendale consente agevolazioni sotto il profilo fiscale.
È utile evidenziare infatti che le spese sostenute per l’erogazione dei benefit sono total- mente deducibili, così come accade per tutti quegli oneri che consistono nella fruizione di opere, beni e servizi aventi finalità socio-assistenziali. In conclusione, si avvantaggia il di- pendente risparmiando sull’imposizione fiscale.

Ma come introdurre in azienda il welfare? Lo strumento più rapido, che oggi la legge consente, è sicuramente il Regolamento Aziendale. Si tratta di un Regolamento specifico contenente l’impegno unilaterale e non revocabile da parte dell’azienda di erogazione del welfare con indicazione, inoltre, dei servizi, dei beni e delle opere che vi sono comprese e altresì della piattaforma per la loro gestione e fruizione (ove necessario, con divisione dei benefit per categorie di lavoratori).

Appare chiaro che un simile strumento, alternativo alla contrattazione di secondo livello, consente di ridurre sensibilmente – a tutto vantaggio dell’impresa interessata – tanto i tempi di realizzazione di una corretta politica di welfare, quanto l’acquisizione dei vantaggi che per il datore ne derivano.

In quest’ottica, lo Studio Legale Ruggiero e il suo team di avvocati esperti mettono a disposizione delle imprese interessate la propria competenza ed esperienza, con la garanzia della predisposizione di modelli mirati – c.d. ad hoc – di Regolamento Aziendale per il Welfare.

Richiedi il PRIMO CONSULTO GRATUITO
Scrivici su info@studioruggiero.com