201910.09
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L’infedeltà coniugale: quali diritti?

Sapevi che nel caso di infedeltà coniugale è possibile richiedere anche il risarcimento dei danni subiti?

L’infedeltà coniugale rappresenta una delle motivazioni che portano i coniugi a chiedere la separazione e successivamente il divorzio. In alcuni casi, tuttavia, oltre al diritto di richiedere una separazione con addebito della colpa, essa può determinare anche il diritto a richiedere il risarcimento dei danni sofferti. Ciò accade quando sia stato il coniuge infedele abbia tenuto un comportamento particolarmente grave, tale da aver determinato:

      (i) la violazione di diritti costituzionalmente protetti come ad esempio il diritto alla salute, il diritto alla dignità personale, il diritto al decoro o alla privacy del coniuge (Suprema Corte di Cassazione, sentenze del 7 marzo 2019, n. 6598 e del 15 settembre 2011, n.18853; Tribunale di Milano, sentenza del 7 marzo 2002);

      (ii) un vero e proprio danno a carico dell’altro coniuge. La sola lesione dei diritti costituzionalmente garantiti, infatti, non è di per sé sufficiente per una richiesta risarcitoria, essendo necessaria, come si diceva, anche la prova di aver subito in concreto un danno. Il coniuge dovrà dunque provare, ad esempio con l’aiuto di certificati medici, di essere caduto in uno stato di depressione oppure di aver subito un peggioramento della qualità della vita; in sintesi, di aver sofferto conseguenze negative a causa del comportamento del coniuge infedele.